donne tamil vanno al tempio

Eravamo tra amici. Mentre sorseggiavamo una birra in un bar sulla spiaggia mi ha chiamato un amico che vive a Jaffna. Da tanto avevo il desiderio di visitare quella zona settentrionale misteriosa e completamente dimenticata dai tutti. Jaffna è un luogo molto importante anche da punto di vista storico. Il Mahavansa (poema epico Cingalese del quarto secolo scritto in Pali) riporta che il Buddha intervenne per sedare una rissa causata da due capi tribù dei Naga (una delle etnie cingalesi) per dividersi un trono d’oro incastonato di rubini e smeraldi. Dopo aver risolto il problema, i due abbracciarono il buddismo e costruirono il magnifico tempio Nagadeepa Purana Viharaya nell’isola di Nainativu.

Abbiamo guidato 7 ore per arrivare a Jaffna verso le 8. Sharu, il mio braccio destro, Manju e Kavindu, mie guide, hanno pure viaggiato in automobile per 400 km fino raggiungere Jaffna guidando a turno. Narayan, un amico conosciuto a Londra quando studiavo ci aspettava all’ingresso della città. Che meraviglia! Era la prima volta nella mia vita che entravo a Jaffna dopo la guerra civile terminata il 16 maggio del 2009.

“Vannakkam Dinusha” – mi ha salutato Narayan. Ho ricambiato il saluto abbracciandolo. Lui era tornato in Sri Lanka nel 2010, appena dopo la fine della guerra.“Che bello vederti Narayan, dopo tutto questo tempo. Quando sei tornato in Sri Lanka?” – ho chiesto presentando gli altri compagni di viaggio.

“Alcuni anni fa e finalmente sono a casa, Dinusha” – ha risposto sospirando come ne avesse avuto abbastanza dalle guerre… “Dai! Andiamo a casa. Credo siate stanchi, ho già preparato cena e stanza. Su!” Sono salito in automobile al volo facendo un cenno agli altri di salire. Narayan si è messo alla guida partendo in quarta per seguirlo fino a casa.

Mi sembra impossibile, non credevo i miei occhi. Durante il tragitto fino a casa di Narayan mi sono venute in mente tante cose che ho visto in televisione e anche quello che mi ha raccontato lui sulla sua città nativa. La città è molto grande e assomiglia a quella di Negombo. Le strade erano sovraffollate di gente che usciva dai negozi e dai loro posti di lavoro.

Sharu ha frenato all’improvviso. L’automobile si era inchiodata e restammo fermi finché la sacra e protetta del Dio Shiva, con molto calma, ebbe attraversato la strada. Un gruppo di donne con carnagione leggermente più scura della nostra seguì la vacca, per attraversare la strada.

“Quanto sono belle le donne tamil” – ha commentato Kavindu.
“Si, sono molto belle, soprattutto quando vanno al tempio per le preghiere: si vestono con il sari e addobbano i capelli con i fiori freschi” – ho aggiunto.

Siamo partiti quando già suonavano le campanelle per le preghiere. Narayan prese una strada segnalandoci di seguirlo.

“Siamo arrivati. Ecco la mia casa.” ha detto Narayan mentre scendeva dal motorino Bajaj Pulsar. Siamo scesi dalla automobile e mentre Sharu la parcheggiava, noi siamo entrati in casa.

“Benvenuti a casa. Non è molto grande ma abbastanza comoda. Mi auguro che gradiate la nostra ospitalità” –disse il padre di Narayan stringendoci la mano.

I quadri delle divinità erano ovunque. Il profumo del cibo speziato si mescolava a quello dell’incenso appena offerto alle varie divinità creando poi un’atmosfera indimenticabile per tutti noi.


“La cena è pronta” disse comparendo la madre di Narayan, una donna piccola, bellissima, sorridente e ospitale. Aveva forse una cinquantina d’anni ma non li dimostrava.

Non potevamo più resistere, i profumi dei cibi ci avevano stimolato l’appetito. Il capo tavola era il padre di Narayan e la madre era di fronte a lui. Io ero seduto accanto a Narayan e gli altri hanno preso gli altri posti secondo il loro gusto.

“Ci ha messo ben 25 anni per condividere la tavola con noi, come una volta” – ha rotto il ghiaccio il padre di Narayan.

“Già. Questa è la mia prima visita a Jaffna” – ho aggiunto. Il padre di Narayan ha ingoiato il primo boccone di masala wade (un cibo tradizionale) mostrandoci una sua fotografia di quando era giovane.

Ma quello che non ho mai capito è chi ha voluto la guerra! Chi ha chiesto di separare lo Sri Lanka! Voi cingalesi e noi tamil abbiamo sempre convissuto fin dal medioevo in armonia.

Nel 1983, quando i separatisti tamil hanno iniziato la loro battaglia con lo stato si è girata una pagina della nostra storia. Hanno mostrato al mondo che i civili tamil chiedevano di separarsi dallo Sri Lanka. Quella era solo una menzogna. Il nostro popolo è sempre stato pacifico e umile.

LTTE ( le Tigri per la Liberazione della patria Tamil) ha voluto la guerra per riempire le loro tasche con commissioni e appalti assieme ai vostri politici corrotti.

Addirittura, quando LTTE ha governato nord e nord est, ha obbligato a tutti ad arruolarsi per combattere e separarsi dallo Sri Lanka. All’epoca mi chiedevo: “Sono a casa mia o cosa debbo chiedere ancora?”

Sono nato nello Sri Lanka e cresciuto nel Paese, sono cittadino dello Sri Lanka e dunque cosa c’è da separare? Lo Sri Lanka è la patria per tutti noi, chi nasce dal suo grembo è un cittadino del Paese. LTTE non credeva e non capiva il semplice ragionamento. Volevano sempre erigere i muri, sociali, religiosi ed etnici. Preferivano vivere separati da tutti gli altri. Perciò hanno dichiarato guerra contro tutte le etnie che vivevano nel fino allora pacifico Sri Lanka.

Un giorno, un ragazzo della mia classe è arrivato piangente da me a scuola, quando stavo insegnando. Mi comunicò che LTTE aveva reclutato a forza i suoi genitori per i combattimenti. Con il tempo, anche nella mia classe tanti ragazzi non sono più presentati a scuola, anche loro reclutati contro la loro volontà per abbracciare le armi anziché impugnare la penna. I terroristi non hanno né cuore né cultura. Continuavano a distruggere la nostra vita a Jaffna. Perciò l’FBI l’ha dichiarato uno dei più pericolosi gruppi terroristi nel mondo.

Hanno usato persino delle tattiche di guerra infami per generare odio contro i cingalesi. Moltissime volte hanno fatto degli attentati suicidi uccidendo parecchi cingalesi, sia bambini che adulti. Quante risorse hanno distrutto con quegli attentati? Alla fine chi ha perso? Le povere mamme hanno perso i loro figli e quelli hanno perduto i loro genitori, i fratelli hanno visto sparire le loro sorelle e gli insegnanti come me hanno perduto i loro alunni. Alla fin dei conti abbiamo perso tutti, sia cingalesi che tamil.

Scusatemi lo sfogo. Quando mi vengono in mente quei tempi non riesco a controllarmi. Servitevi pure. Sentitevi come a casa vostra disse il padre di Narayan alzandosi dalla sedia e iniziando iniziato a servire quelle delizie. Nessuno di noi ha avuto il coraggio di rifiutare. Ci guardavamo in faccia e svuotavano i piatti con gusto!

Share:

Facebook
Twitter
LinkedIn

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

On Key

Related Posts

Racconti buddisti venerdì

Racconti buddisti di Venerdì

Due regni erano sul punto di dichiararsi guerra perché non riuscivano a stabilire a chi appartenesse un argine. Quando Buddha vide entrambi i sovrani con gli eserciti in assetto da

cima picco d'Adamo sri pada

Adam’s Peak (picco d’Adamo)

Informazioni utili Epoca : 563-483 a,C. ( Vita di buddha) Lunghezza : 7-11 km Grado di difficoltà : facile / medio(tratti ripidi, possibile brutto tempo) Quando : Da dicembre a

CONTATTI

Amarina Holidays Italia,

(+39) 328 177 1791

dinusha@amarinaholidays.com

Licenced by Alltrade Viaggi e Turismo,

Via dei Mamili 11,

00175 - Roma

c

Amarina Holidays Sri Lanka,

clarence@amarinaholidays.com

(+94) 11 225 8804

Mount City Building,

143, Galle Road,

10390 – Ratmalana

CI TROVI ANCHE QUI